Bonfrisco - Al Centro c'è il Suono

Irene Bonfrisco - Al Centro c'è il Suono

Prime Esperienze per la Formazione Musicale

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‘Al centro c’è il suono’ propone un percorso finalizzato allo sviluppo percettivo del bambino di età compresa tra i sei e gli otto anni. Il metodo è stato pensato per i corsi di propedeutica interessati alla formazione musicale globale del bambino, ma può essere anche utilizzato nelle scuole elementari per lo svolgimento dei programmi di Educazione al suono e alla musica. Questo quaderno suggerisce soprattutto un percorso di esperienze riguardanti i primi approcci con i suoni e con la musica. Si occuperanno di approfondire la formazione musicale dell’allievo gli altri quaderni della collana, come Il flauto dolce per la formazione melodica, Astam blan, per la formazione ritmica e inoltre le raccolte di partiture, i quaderni sull’ascolto e quello sulla voce.

Nella presente pubblicazione si propongono diverse attività che hanno tutte l’obiettivo di conoscere, riconoscere, analizzare e produrre il suono nell’ambito dei diversi piani descrittivi, che comunemente definiamo i parametri del suono: timbro, intensità, durata e altezza.

Nelle pagine del quaderno troviamo attività legate all’esplorazione e alla manipolazione del suono che valorizzano lo spontaneo atteggiamento di ricerca e di scoperta comune all’esperienza di tutti i bambini. Questa pratica viene riproposta nell’attività didattica e nei giochi legati alla produzione del suono, alla percezione, all’esecuzione, all’improvvisazione, all’invenzione, fino al rapporto suono-segno.

Il quaderno non affronta la lettura e la scrittura del codice convenzionale. Le produzioni sonoro-musicali utilizzano come notazione codici di tipo analogico. Per l’apprendimento di brani musicali da eseguirsi con strumenti intonati e non, si fa ricorso alla trasmissione orale.

Un importante supporto per la memorizzazione di sequenze ritmiche e/o melodiche è il linguaggio verbale. In più occasioni si propone di utilizzare con i bambini questo mezzo per fare memorizzare e riprodurre con gli strumenti brevi sequenze ritmiche e melodiche. Questa pratica sarà inoltre utilizzata per gli interventi con strumenti o gesti-suono previsti nelle attività di ascolto e per la realizzazione di semplici partiture.

Oltre al linguaggio verbale, sono presenti nelle proposte collegate alla percezione e alla produzione del suono anche altri linguaggi come quello gestuale, motorio e grafico, che, quando sono messi in relazione con i suoni e la musica, ne permettono l’interpretazione e la rappresentazione.

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